Venerdì 25 giugno 2021 ha visto la luce una circolare dell’Agenzia delle Entrate – la numero 7 del 2021 – pubblicata per offrire spiegazione e supporto al contribuente e alla nostra categoria su come districarsi attraverso norme e disposizioni per la dichiarazione dei redditi, e la relativa fruizione di detrazioni (sia per il modello 730 che per quello Redditi). Il documento è il frutto del lavoro svolto da un tavolo tecnico istituito tra l’Agenzia delle entrate e la Consulta nazionale dei CAF per elaborare un compendio comune utile per gli operatori dei CAF e per i professionisti abilitati all’apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni presentate.
Questa circolare ha raggiunto quest’anno la pesante dimensione di ben 539 pagine, e ha presentato due grandi problemi che aprono scenari di riflessione in relazione alla futura riforma fiscale per la quale si stanno facendo lentamente passi avanti e per la quale la nostra categoria si sta tanto spendendo: Il primo è quello relativo alla corposità della produzione normativa trattata dalla circolare, il secondo è quello della mancata tempestività della pubblicazione del documento, che in questo caso è ascrivibile alla Agenzia delle Entrate. Il documento è stato infatti pubblicato il 25 giugno, quando le scadenze erano fissate al 30 giugno (ora prorogate).
“Ci accodiamo alle proteste e allo stupore di altri colleghi degli ordini territoriali, sottolineando come non sia la prima volta che ci ritroviamo in una situazione del genere a ridosso del termine di scadenze così importanti. Dopo aver trascorso un anno così travagliato, la nostra categoria chiede serietà e tempismo. È il minimo per non inciampare in complicanze e problemi di sovraccarico di lavoro o ritardo nelle dichiarazioni”, puntualizza il presidente dell’ordine altoatesino Claudio Zago.
È proprio per questo che c’è necessità assoluta di una riforma fiscale che districhi la matassa di norme e documenti di prassi accumulati in questi decenni. Un ripensamento del sistema normativo con interventi diretti lì dove necessario, e che crei maggiore trasparenza da parte del legislatore. “La categoria chiede con forza una programmazione più attenta e consapevole per venire incontro al lavoro essenziale che svolgiamo ogni giorno e che è aumentato con l’avvento della pandemia. Non è accettabile che anche quest’anno si arrivi agli ultimi giorni utili per attuare proroghe che potrebbero essere comodamente decise con largo anticipo”, conclude Zago.